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Adesso passiamo ai pro.
L’acqua in bottiglia è estremamente facile da reperire, può essere utile in situazioni critiche, come guerre o epidemie, perché consente di avere acqua pulita laddove non ce n’è. Stesso discorso per quelle aree del mondo nelle quali l’acqua scarseggia o non rispetta parametri sanitari; purtroppo ancora oggi le aree afflitte da questo problema sono ancora molte.

Adesso, dopo aver snocciolato i vari aspetti della questione acqua vi diamo dei suggerimenti per rimediare.

Di certo questo non è il luogo più adatto per parlarvi in dettaglio di questo problema: non ho le competenze adatte ma basterà leggere un qualsiasi studio sui problemi di inquinamento della plastica per documentarsi. batteri dannosi al nostro organismo o che possano contenere il famoso BPA, ossia bisfenolo, elemento tossico.

Anche in Bretagna c’è chi si batte per arrivare ad un ritorno del sistema di refill per le bottiglie di vetro. In prima linea c’è dal 201l’associazione Distro che significa “ritorno” in bretone creata da un gruppo di sei produttori di birra e due di cidro, con il sostegno di altri soggetti come la Regione, Eco Emballages e Ademe Bretagne. Distro ora vanta 2associati che insieme producono 300.000 ettolitri di bevande all’anno, circa il 50% della produzione regionale. Uno studio commissionato dall’associazione ha rilevato che tre bretoni su quattro sono disposti a comprare solamente con bottiglie a rendere a condizione che il prezzo al litro non aumenti.

Obiettivo: 11.000 tonnellate “L’obiettivo” come chiarisce Patrick Créac’h il responsabile dello studio commissionato da Distro “è mettere in piedi un sistema di raccolta per le bottiglie che permetta di recuperare quei 2milioni di pezzi che non vengono attualmente intercettati. A cominciare dai formati da 7cl di birra e sidro e da 3cl di birra. Questo significa inrecuperare 11.000 tonnellate di vetro che rappresenta l’8% del vetro raccolto annualmente in Bretagna. ” La Bretagna si sta rivelando come un territorio favorevole per un sistema di riutilizzo poichè sono quasi un centinaio i soggetti che si sono dimostrati interessati nell’iniziativa tra produttori di birra, di sidro ma anche di bevande analcoliche, succhi di mele e acqua minerale.

In riferimento all’obiettivo regionale di riduzione del 10% dei rifiuti al 2020 esistente i fondatori di Distro hanno riferito di voler contribuire con questa iniziativa, capace di creare al tempo stesso occupazione, piuttosto che dover aderire a qualche altro progetto “calato dall’alto”. I produttori non applicheranno in questo caso un deposito cauzionale ma riconosceranno 80 Euro per ogni tonnellata di bottiglie raccolte. Saranno incaricati della raccolta dei vuoti soggetti appartenenti al denso tessuto associativo bretone che secondo Distro può garantire allo scopo un sistema di logistica diffuso e una comunicazione efficace verso gli utenti per sensibilizzarli sulla valenza ambientale dell’iniziativa.
Il caso virtuoso dell’Alsazia
Alsazia è l’unica regione della Francia che è stata in grado di mantenere nella distribuzione convenzionale la pratica del vuoto a rendere su larga scala.
https://taramigliore.com/miglior-bottiglie-riutilizzabili.
I birrai alsaziani hanno concordato già dal 197un formato comune di bottiglia e si servono di campagne comuni per comunicare i vantaggi ambientali del sistema. Uno studio realizzato nel 200ha comparato l’analisi del ciclo di vita delle bottiglie di vetro da 7cl riutilizzate più volte verso quelle monouso e i risultati non lasciano dubbi: la bottiglia riutilizzata (oltre le cinque volte) ha un impatto decisamente minore rispetto a quello della bottiglia usa e getta. I risultati  mostrano un chiaro vantaggio per la bottiglia riutilizzata: –76% nel consumo di energia primaria, -79% nelle emissioni di gas serra.

Il prodotto è estremamente delicato. Cadute accidentali, anche da piccole distanze, possono provocare ammaccature. È necessaria dunque particolare cautela quando viene maneggiata.
Il prodotto non è dei più economici anche se la differenza di prezzo rispetto alle altre borracce termiche qui evidenziate è minima. Ottima per attività poco impegnative.
Isolamento termico
La caratteristica fondamentale che una buona borraccia termica deve avere è la capacità di mantenere inalterata la temperatura di una bevanda per molto tempo, calda o fredda che sia.

Sul mercato esistono contenitori thermos di ogni tipo realizzati con diversi materiali come l’alluminio, l’acciaio inox o la plastica.
Solitamente queste bottiglie hanno un rivestimento in doppia parete, proprio per aumentare le prestazioni di isolamento termico, evitando la dispersione di calore o di freddo e conservando la stessa temperatura anche per un’intera giornata.
Questa prerogativa ti permette di sorseggiare una bibita energetica fresca d’estate oppure di assaporare un buon caffè, un tè o una cioccolata calda d’inverno.
Va detto che la maggior parte delle borracce termiche sono realizzate in acciaio inox che è più facile da pulire e dura più a lungo.

Qualora però intendessi scegliere un contenitore in materiale plastico, assicurati che sia privo di componenti come il bisfenolo (BPA) che a lungo andare si rivelerebbe nocivo per la salute.
Chiusura ermetica e pulizia
La scelta dei giusti materiali è importante in quanto è da questi che dipende la capacità di trattenere odori e sapori all’interno del contenitore. Va detto però che non è meno importante il sistema di chiusura della borraccia, che deve essere ermetico per evitare dispersioni termiche e accidentali fuoriuscite di liquidi dalla bottiglia.
Le borracce della migliore marca sono a tenuta stagna, in modo da poter sopportare oscillazioni, movimenti ed eventuali capovolgimenti senza perdere una sola goccia.
Grande attenzione va posta anche alla pulizia della borraccia che si deve prestare a essere facilmente lavata per mantenere gli standard igienici sempre ai massimi livelli.
Il prezzo di una buona borraccia termica generalmente non è molto alto ma è bene che tu metta sempre al primo posto la sicurezza e l’efficienza di questo prodotto..

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